Settembre 2019
Tesi finale terzo anno di studi shiatsu presso Scuola Aiko Pistoia realizzata da Marco Biagini
Respiro, movimenti, ritmo, posizione del corpo nello spazio, allungamenti, contatto, pressioni, calore… Sono tutti aspetti che si ritrovano sia nello shiatsu sia nell’Ashtanga yoga.

La similitudine è anche negli effetti finali, effetti di allungamento, rilassamento, rivitalizzazione generalizzata dell’organismo con una sensazione di armonizzazione, centratura e benessere.
La differenza principale sta nella modalità. Con lo Shiatsu siamo più passivi e lo facciamo con un’operatore. Nell’Ashtanga Yoga siamo più attivi, possiamo farlo da soli e tende a spiluppare anche forza e resistenza.
Cominciamo da qualche parte…
Shiatsu e Ashtanga Yoga sono due grandi sistemi nati da due culture diverse, con modalità diverse ma con un intento simile volto al benessere dell’essere umano.
Il sistema Shatsu riequilibria il paziente attraverso la pressione manuale dell’operatore.
Il sistema Ashtanga Yoga riequilibria il praticante attraverso la sua specifica pratica.
Dopo più di 20 anni d’esperienza nella pratica e nell’insegnamento dell’Ashtanga Yoga, mi sto accorgendo sempre più che la grande magia di questa pratica è nella fusione di respiro, movimenti, ritmo e posizioni statiche, elementi che innescano un processo di calore interno e purificazione, in una sorta di danza che da come effetto anche una sensazione di presenza forza e resistenza, flessibilità e rilassamento.
Shiatsu e Ashtanga Yoga possono secondo me essere anche sinergici e di autoaiuto l’uno all’altro…
Lo Shiatsu nato in Giappone, si interseca molto con la Medicina Tradizionale e la cultura della vicina Cina, prima di tutto per lo studio sui meridiani di energia, ma insieme a questo, anche altre arti e discipline hanno influenzato il mondo dello Shiatsu. Sono da qualche decina di anni in questo mondo delle discipline bio naturali e ho sempre sentito dire che chi fa Shiatsu è bene che abbia una pratica di benessere personale, anche perché è difficile attuare lo Shatsu su se stessi, nel senso che l’efficacia dell’autotrattamento è veramente più bassa rispetto all’efficacia del trattamento da operatore a paziente, da torì a ukè… In un mondo come questo che gira sempre più vorticosamente, dove la comunicazione è sempre più immediata e le distanze sempre più facilmente colmabili, anche l’Ashtanga Yoga può entrare nella vita degli operatori e dei fruitori dello Shiatsu e arricchirla. Viceversa, chi pratica Ashtanga Yoga può beneficiare dello Shiatsu per riprendersi più velocemente da certi acciacchi che nella vita possono accadere, per godersi piacevoli momenti, per esplorare un’altra arte e per prendere sempre più consapevolezza del proprio corpo e di se stessi.
Entrambi i sistemi hanno del rivoluzionario al proprio interno:
In una socetà come quella giapponese dove per cultura, non ci si tocca e ci si saluta con un inchino lo Shiatsu con le sue pressioni a mano piena sul corpo è rivoluzionario.
Così come nell’immaginario collettivo attuale, lo Yoga è ancora molto percepito come una cosa legata alla concetrazione alla meditazione alla staticità magari alla respirazione, l’Ashtanga Yoga con la sua indole dinamica, che nelle persone preparate porta anche a sudare può essere percepito come inaspettato e rivoluzionario.
Come metodo di lavoro, la grande similitudine fra Shiatsu e Ashtanga Yoga è l’uso della perpendicolarità.
Nello Shiatsu la perpendicolarità è fondamentale per andare in un appoggio efficace e benefico sulle varie parti del corpo del paziente, con una pressione in progressione che va in profondità attraverso un adeguato spostamento del corpo e quindi del peso dell’operatore.

Nello Yoga il peso che si usa è quello del corpo del praticante stesso e la perpendicolarità è essenziale per spostare questo peso dove vogliamo.

In Sirsasana, il peso del corpo viene spostato con perpendicolarità sulla testa, tutto questo induce una reazione e il corpo viene stimolato a allungarsi verso l’alto e fare distanza fra una giuntura e l’altra e fra una vertebre e l’altra. E’ una posizione di equilibrio e di tonicità dove gli organi interni si ossigenano.
Ritmo
Nello Shiatsu, il ritmo con cui si metteranno le varie pressioni sul corpo del paziente è importante. In persone più agitate tenderemo come operatori a dare pressioni con un ritmo più calmo proprio per dare e indurre un imput di calma a tutto l’organismo … viceversa, in persone un pò troppo calme o rallentate daremo pressioni con un ritmo un poco più veloce e enegico. Il ritmo delle pressioni si incrocia indissolubilmente con il ritmo del respiro creando anche calore, insieme danno forma a una sorta di mantra, a una sorta di ninna nanna che coccola e avvolge il paziente come in una bolla energetico-benefica un pò narcotizzante.
Il ritmo nell’Ashtanga Yoga è super presente, con il ritmo del respiro all’unisono con il ritmo dei movimenti, cose queste che lo contraddistinguono dandogli un’indole dinamica e creando anche qui calore fino anche a sudare, si da un ritmo anche nell’affrontare le varie posizioni statiche che in genere si mantengono per cinque respiri. Giocando quindi su ritmo, velocità e lentezza dei movimenti si può allungare o velocizzare il tempo della pratica personale pur facendo lo stesso numero di posizioni.
Respiro
Il respiro, è chiaramente importantissimo sempre nell’essere umano, volendo possiamo fare a meno di tante cose ma non di respirare.

Lo Yoga da migliaia di anni da grande importanza al respiro, non conosco altra arte che ha scandagliato meglio questa vitale attività. Attraverso gli antichi saggi, lo Yoga ci ha trasmesso tantissimi esercizi di respirazione molto raffinati.
Si va dal calmare il ritmo del respiro, respirando sempre attraverso il naso avendo uguale lunghezza di inspirazione e espirazione… All’uso del trattenimento del respiro, sia a polmoni pieni sia a polmoni vuoti… Al respirare a narici alternate (narice destra, narice sinistra)… Al respirare velocemente attraverso il naso con suono nasale usando l’addome come un mantice… Al respirare attraverso la bocca facendo “strisciare” l’aria sulla lingua arrotolata come un tubicino per rinfrescare il corpo… A inspirare attraverso il naso e espirare sempre attraverso il naso avendo la bocca chiusa e emettendo un suono simile a un calabrone dando vita a vibrazioni ritenute benefiche.
Anche nello Shiatsu avere un respiro calmo è importante, il ritmo del respiro viene anche indotto dal ritmo delle pressioni imposte da Torì, si tende a avere un respiro sinergico tra operatore e paziente in una sorta di accompagnamento… Tutto è più facile e meno faticoso se fatto in compagnia. Certe manovre come la pressione in diagonale sul paravertebrale, o tutti gli allungamenti insegnati da Masunaga, fanno in qualche modo “respirare” l’articolazione o la parte lavorata, facendo distanza e allentando per un attimo il contatto fra le varie parti del nostro corpo che sono per natura in pressione fra loro anche per l’azione della forza di gravità.

Disposizione del corpo nello spazio
Le varie posture, e quindi le varie posizioni del corpo nello spazio che si usano sia in Shiatsu sia in Yoga ci servono e ci aiutano a lavorare con più intensità sulle varie parti del corpo messe in evidenza dalla postura stessa.
Nello Shiatsu le varie posture in cui viene invitato a mettersi il paziente, sono state studiate verificate e vengono usate perchè superficializzano certi specifici meridiani, linee di energia e tendineo-muscolari, in maniera tale che queste parti-linee possano essere trattate dall’operatore con un’adeguata modalità di pressioni, pulite e riequilibrate.
Nell’Ashtanga Yoga è la stessa cosa… Con il susseguirsi delle varie posizioni
secondo un ordine arrivato a noi dalla tradizione, le varie parti del corpo, catene muscolari e giunture, lavorano in allungamento o/e tonificazione a seconda della natura della posizione stessa e del movimento fatto per entrare e per uscire dalla postura. Pure qui c’è un’azione di pulizia e depurazione a beneficio della specifica parte più impegnata nel lavoro, ma il beneficio della parte si irradia a tutto il resto del corpo e dell’organismo e viceversa, quando tutto il corpo in generale stà meglio… anche le singole parti stanno meglio, siamo un tutt’uno.



Movimenti
E’ cosa evidente che i movimenti sono importanti nell’Ashtanga Yoga, sono parte integrante della pratica e insieme al ritmo sia del respiro sia del movimento stesso, danno alla pratica un carattere dinamico che lo contraddistingue rispetto a altri stili.
I movimenti sono qui sempre ampi, rotondi, fatti con una certa lentezza e in allungamento. Il tempo di durata del movimento è esattamaente lo stesso tempo di durata del respiro, è il respiro che guida e da il tempo. Quando il respiro inizia, inizia anche il movimento, quando il respiro finisce, finisce anche il movimento. Ogni movimento si fa o in inspirazione, o in espirazione. In genere quando il movimento è di apertura si inspira, quando il movimento è di chiusura si espira. Il movimento è pure causa e fonte generatrice di un benefico calore che si sviluppa nel corpo all’interno della pratica.

Anche nello Shiatsu vengono usati benefici movimenti che come operatori facciamo fare ai pazienti. I movimenti vengono fatti lentamente, cercando anche l’ampiezza del movimento e andando gradualmente in allungamento/pressione.
A parte i grandi movimenti come questo nella foto sotto, dove gli arti vengono spostati di decine di centimetri, tanto per usare i numeri, la grande e meritata fama dello Shiatsu è legata a movimenti ben più modesti in termini di lunghezza/spazio, quei movimenti portati dall’operatore dove ci si sposta al massimo di qualche centimetro, dal contatto con la pelle del paziente andando con perpendicolarità in genere verso il centro del corpo o dell’arto che stiamo trattando, cercando la adeguata profondità.
Contatto
Il contatto c’è anche nell’Ashtanga Yoga, ad iniziare dal contatto con se stessi mentre pratichiamo sul nostro tappetino. Ma c’è anche il contatto con l’insegnante, un contatto fatto di fiducia rispetto alle indicazioni di buona pratica che ci può dare, e c’è un contatto fisico e diretto quando l’insegnante interviene per aiutarci e aggiustarci meglio in una posizione.
Questo tipo di azione si può paragonare ad un intervento di Torì su Ukè, da questo punto di vista l’Ashtanga Yoga è uno Yoga Shiatsu. E questo è un altro grande motivo per cui l’Ashtanga si distingue da altri stili di Yoga, qui si impara dalle indicazioni verbali più gli stimoli del contatto fisico che ci propone l’insegnante allungandoci, spingendoci, alzandoci ecc… E allo stesso tempo è un altro grande motivo di vicinanza e similitudine allo Shiatsu.

Nello Shiatsu il contatto è una delle gradi basi… Infatti all’interno di un trattamento, il contatto fisico con il paziente non si abbandona mai se non a conclusione del trattamento stesso. Il contatto con il paziente inizia con il primo sguardo appena aperta la porta, come cammina, come si muove, come parla, cosa dice… Sono tutte indicazioni che arrivano a noi e che possono aiutarci nel tipo di trattamento da fare… Ai giorni nostri il contatto magari inizia anche prima, con una telefonata.
Il contatto fisico di solito comincia con il trattamento palmare a mano piena, per poi evolversi a seconda della circostanza andando in contatto con il pollice o con il gomito più o meno diffuso. Spesso una mano rimane ferma in contatto, mentre l’altra mano/braccio si sposta per trattare la zona di lavoro.

Pressioni
Pressioni, il regno dello Shiatsu. Lo Shiatsu deve tanta della sua meritata fama all’arte di portare pressioni in profondità con progressione e perpendicolarità. Lo Shiatsu è anche conosciuto come trattamento di digito-pressione. In genere si fa da vestiti con abiti leggeri e morbidi, non ha bisogno di attrezzi, oli, creme o materiali speciali per essere fatto. E’ l’incontro di due persone, dove chi aiuta si serve come strumenti di lavoro della propria sensibilità e del proprio corpo per aiutare l’altro. Portare queste pressioni sul corpo di Uke, innesca un processo di rivitalizzazione della parte che può coinvolgere beneficamente tutto l’organismo. Come esempio personale accadutomi a riguardo, riferisco parole di una persona da me trattata: “quando esci dalla pressione, sento che quella parte sta meglio di prima”.
Anche nell’Ashtanga Yoga si usano le pressioni.
Possono essere pressioni portate dall’insegnante come nella foto sottostante… Anche questa è un’arte.

Si possono usare modalità del genere solo quando la persona è pronta per ricevere simili aggiustamenti… Anche qui il peso si porta con gradualità e sempre pronti ad allentare la pressione in un istante. In questa specifica postura, Pashimottanasana “allungamento dell’ovest” allungamento della parte posteriore del corpo, oltre a dare peso all’aggiustamento… Diamo anche una direzione di forza, in questo caso allungando la schiena verso i piedi…c’è anche un’altra ragione per fare così questo aggiustamento, perché la pancia è morbida avvolgente, irradia benefico calore, ed è fatto in un momento di transizione dove si viene da una pratica con un certo ritmo e intensità dove il corpo ha lavorato e ci si avvia verso fine attività dove ritmo e intensità si calmano… in un momento come questo, un contatto benefico sulla zona lombare che è di per se delicata, è appropriato. Ci sono poi pressioni che sfruttano il peso stesso del praticante come in “Vajrasana” nella foto sotto. Qui il peso del corpo crea una pressione che fa allungare stirare piedi e caviglie… E fa lavorare le ginocchia. Se la pressione è troppo intensa si usano dei supporti affinché la pressione risulti appropriata. Tappetini arrotolati e inseriti sotto le caviglie se sentiamo tensione alle caviglie… Tappetini arrotolati e inseriti tra caviglie e glutei se sentiamo troppa pressione alle ginocchia.

Calore
Il calore si sviluppa con il movimento, con la respirazione, con la pressione e attraverso l’assunzione del cibo.
Nello Shiatsu, il contatto con il corpo dell’operatore, le pressioni portate e i movimenti indotti sviluppano un benefico e avvolgente calore che si propaga dalle varie zone e linee trattate del corpo.
In Ashtanga Yoga, il calore che si sviluppa con la pratica è evidente in quanto in persone preparate si può arrivare anche a sudare. E’ una delle particolarità distintive all’interno del panorama dello Yoga e che secondo me, ammalgama e fonde tra loro altre caratteristiche della pratica rendendola un pò magica.
Allungamenti
Se parliamo di allungamenti siamo come argomento nella patria dello Yoga.
Direi che tutte le forme di esercizi per favorire gli allungamenti, come gli Stretching o il Pilates hanno attinto, consapevolmente o no, dallo Yoga… D’altronde lo Yoga esiste da qualche migliaio di anni. Fare movimenti lenti per andare in una posizione, arrivarci e mantenere la posizione stessa per diversi respiri cercando il miglior allungamento possibile al momento, è nello Yoga cosa normale e consueta… E’ Yoga.
Nella fase di allungamento, oltre alle fasce tendineo muscolari, si allunga anche il percorso dei meridiani che si trovano coinvolti in questa azione…vengono quindi lavorati, stimolati, puliti. La Medicina Tradizionale Cinese ci dice che i problemi insorgono quando ci sono dei blocchi e l’energia non scorre, spesso le ostruzioni si formano vicino alle articolazioni…. Bene, con lo Yoga si lavora molto sia sull’allungamento, sia sulle giunture, facendo un lavoro di elasticizzazione generale.
Anche nello Shiatsu, tendere a allungare il corpo del paziente, lavorare e allungare le varie fasce linee catene energetiche tendineo-muscolari attraverso le pressioni e gli esercizi di allungameno trasmessi da Masunaga, è cosa normale.
Con un’azione diversa tra loro, questi due sistemi tendono a fare un’azione simile di pulizia e ammorbidimento.
Fisiologia energetica
In entrambi i sistemi si parla di percorsi energetici all’interno del corpo umano.

La fisiologia energetica Yoga ci illustra e ci parla di Chakra e Nadi.
I Chakra sono importanti centri energetici che si trovano lungo il nostro asse verticale dal coccige alla sommità della testa
Le nadi (da nad, scorrere) sono una rete di canali energetici intercomunicanti.
Questo sistema è costituito da tre canali principali,
- Sushumna, scorre centralmente lungo la colonna vertebrale
- Ida, scorre sul lato sinistro della colonna vertebrale finendo nella narice sinistra
- Pingala, scorre sul lato destro della colonna vertebrale finendo nella narice destra.
e da un’infinità di canali minori che tendono a assottigliarsi.
Si parla di 72.000 Nadi.
Nella foto sopra sono evedenziati con i vari colori i sette Chakra nella loro collocazione lungo la colonna vertebrale.
Nella foto sottostante sono evidenziate con le linee colorate, i percorsi delle tre Nadi principali:
Sushumna in Rosso. Ida in Verde. Pingala in Blu.


(Qui sopra, la mappa dei meridiani secondo Masunaga.)
La fisiologia energetica dello Shiatsu ci parla di Meridiani, canali linee da lavorare pulire riequilibrare attraverso le pressioni manuali portate da Tori a Uke.
I meridiani scorrono nel nostro corpo nelle due direzioni, alto basso, arrivando o partendo…. Ai piedi, alle mani, alla testa e anche nel tronco.
Più due meridiani che scorrono sulla linea della colonna vertebrale:
- Vaso Governatore nella parte posteriore
- Vaso Concezione nella parte anteriore
(Mappa meridiani tradizionali.)
Concludendo
Shiatsu e Ashtanga Yoga sono a parer mio molto vicini.
Il fatto stesso che il nostro padre fondatore di questo stile di Shiatsu, Shizuto Masunaga, abbia sottolineato che come autotrattamento si possa lavorare sui meridiani attraverso quella serie di esercizi di allungamento che lui a chiamato Makko Ho, che fondamentalmente è Yoga…. Mi da un’altra sostenuta conferma di vicinanza.


Con tecniche e modalità diverse innescano entrambi un beneficio che per l’essere umano arriva come simile.
Lo Shiatsu essendo un trattamento dove c’è un continuo contatto con l’operatore e passivo per il paziente , lascia più una sensazione di coccolamento rilassato.
L’Ashtanga Yoga essendo più attivo, oltre alla sensazione di distensione e rilassamento lascia anche una sensazione di tonicità e resistenza ritrovata.
La cosa più evidente nello Shiatsu è lo spostamento delle pressioni sulle varie parti e linee del corpo che lavorano e puliscono i meridiani, allungano le fasce e le catene tendineo muscolari.
Per quello che riguarda l’Ashtanga Yoga, in ogni postura che viene eseguita, c’è un allungamento di specifiche linee e fasce muscolari, e c’è anche una pressione più o meno evidente che si crea nel corpo, spesso in prossimità di un’articolazione. Quindi con il susseguirsi delle diverse posizioni, cambiano le varie fasce e linee muscolari in allungameno e si sposta il punto o i punti di pressione che si creano per natura propria in ogni postura.
Qualità della pressione:

Quando si applica la pressione, sia in Shiatsu sia nelle posizioni di Ashtanga Yoga specialmente quando riceviamo un aggiustamento, e voglio riferirmi specificatamente ad una pressione con buonissima efficacia, la sensazione di chi riceve questi aiuti è esattamente la stessa. C’è una sensazione mista tra piacere e dolore, un dolore che fa bene… E questo grossomodo è il punto massimo fino a cui ci possiamo spingere con la pressione e la profondità. E’ il punto di miglior beneficio che Uke può avere in quel preciso istante da quella pressione nel trattamento, ed è anche il punto di miglior beneficio che il praticante di Ashtanga Yoga può raggiungere all’interno della posizione che sta facendo, magari grazie all’aggiustamento che l’insegnante gli sta dando, in cui può prolungarne l’effetto benefico semplicemente rimanendo in postura e respirandoci….con respiri lenti calmi profondi.

Spingersi oltre questo punto con sensazione mista tra piacere e dolore, può essere pericoloso,. Nel senso che aumentando ulteriormente la pressione dello Shiatsu o della posizione Yoga… Si sconfina nel troppo, per cui questa sensazione mista tra piacere e dolore percepita come benefica e ristoratrice… Si trasforma sempre più in una sensazione dove prevale il dolore e che invece di riaggiustarci e riequilibrarci, porta o aumenta uno squilibrio.
E’ una cosa che a un certo punto diventa molto sottile e delicata… E’ come risalire il versante della montagna illuminata dal sole, il miglior beneficio lo raggiungiamo spingendosi fino al crinale… Se ci spingiamo oltre il crinale iniziamo a scendere nell’ombra e nel freddo… In quel lato della montagna non arrivano i benefici raggi del sole.
Quando inizia la pressione, è come iniziare la risalita della montagna illuminata dal sole e inizialmente non c’è dolore… La sensazione iniziale di dolore mista a piacere si affaccia avvicinandosi al crinale della montagna.
L’arte stà nell’avvicinarsi o/e arrivare sul crinale, punto di miglior beneficio in quel preciso momento, godersi il percorso, il panorama, la vita.
RINGRAZIAMENTI
Un grande grazie a tutta la linea di appassionati, ricercatori e insegnanti che con gioia e entusiasmo, hanno trasmesso fino a noi sia l’Ashtanga Yoga che lo Shiatsu… Con la speranza che apertura intuizione amore e genio illuminino le nostre strade e le strade del mondo.
Un rigraziamento speciale a Shizuto Masunaga ispiratore di questo stile che abbiamo studiato per tre anni, e un ringraziamento speciale agli insegnanti della scuola Aiko di Pistoia che ci hanno seguito sostenuti e incoraggiati in questo percorso… Senza di loro questa scintilla non sarebbe scoccata.
E via… Verso nuove avventure.